RIMEDI NON PROFESSIONALI...

La correzione delle bozze e l'editor sono lavori che possono durare giorni e a meno che non sia un familiare, difficilmente troverete una buona anima che lo fa gratis seppure un amico, quindi accettate di dover pagare un corrispettivo minimo. 


Perché una correzione di bozze e l'editor si possono affidare a un improvvisato o inesperto? Si potrebbe rispondere... se non puoi pagare degli esperti, ti arrangi in qualche modo!

La ragione tecnica, per avere un buon risultato da un "comune mortale", però c'è. Poiché ha quella dose di "ignoranza" o di estraneità al compito, che gli rallenta la comprensione e quindi si sofferma di più sulle descrizioni che gli appaiono non del tutto intellegibili, cogliendo più facilmente i difetti di coerenza descrittiva e se non a livello professorale, li avverte come disagio di comprensione. Sembra un paradosso, ma i criteri di elaborazione mentale di un laureato o esperto, sono "veloci" e si muovono nell'astrazione con agilità finendo per trascurare che il testo deve venire compreso da una disposizione culturale perlopiù media o approssimativa, quella che residua dopo il periodo scolare nella "persona comune".

Dipende ovviamente dal tipo di contenuto e alla platea a cui è diretto. Se è un testo complesso e asperso di metalinguaggio, i "cooperatori" che vi abbisognano devono essere consoni, ma se scrivete un testo "accademico", probabilmente avrete il sostegno di un editore e del suo gruppo di collaboratori esperti. La mia dissertazione concerne lo scrittore "niente editore e niente soldi"... improbabile preparazione accademica e tempo libero per scrivere...

La condizione necessaria, affinché il non esperto ottenga un risultato da esperto, è che oltre a evidenziare qualsiasi errore di battitura, lo faccia anche su ogni passaggio che gli riesce difficile da interiorizzare, affinché lo scrittore lo possa rimodulare per renderlo meglio comprensibile. Per assicurarsi che lo "legga" concentrato, gli si faccia evidenziare in giallo i passaggi che gli appaiono corretti e in rosso quelli che che ravvisa come "criptici"..., insomma quando gli suscitano quei pensieri... "ma che accidenti ha scritto..."

Ancora un inghippo... lo scrittore auto-pubblicante ha difficoltà nel capire quando il suo testo è maturo e rimane sospeso nell'incertezza che un eventuale lavoro di correzione, possa venire vanificato dalle successive modifiche. Qui lo "scrittore improvvisato" appressa un territorio paludoso. Gli manca il menzionato "coach", quella funzione che fa la "vera" differenza  tra una pubblicazione tramite editore (quello che investe nella pubblicità... non la tipografia "stampa e dimentica" che si fa editore per racimolare da novelli e ingenui) e un'auto-pubblicazione.

Occorre esperienza... c'è poco da fare e l'umiltà è una dote indispensabile. Ciò che può alleviare, consta che la rete è intasata di testi ePub che definire ridicoli nell'aspetto linguistico, è eufemistico, quindi il vostro seppure pessimo, starà in buona compagnia. Se vado a rileggere i miei testi pubblicati molti anni fa, mi vien voglia di nascondermi sotto la tastiera...

A scuola ero tra i primissimi in italiano, storia e geografia e abituato ai voti migliori, ma per addivenire a un livello "da me percepito" decente come narrazione e descrizione, mi è stato faticoso. Purtroppo sono gli inconvenienti del "fai da te"... fai perché puoi, non perché lo sai fare...

Mia figlia mi ha più volte consigliato di frequentare l'università, per conseguire una laurea in materie classiche, ma passati i 60 mi sento più comodo nella mia ragionevolmente "controllata ignoranza"!